Imu non dovuta sulla casa del coniuge, via alle istanze di rimborso

La sentenza n. 209 della Corte Costituzionale depositata il 13 ottobre 2022 (scaricabile al seguente link https://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?param_ecli=ECLI:IT:COST:2022:209 ), ha apportato sostanziali modificate alla disciplina per l’esenzione IMU per l’abitazione principale. La sentenza ha infatti dichiarato incostituzionali le norme che, in caso di coniugi ciascuno proprietario di prima casa, legavano il diritto all’esenzione IMU al solo immobile dichiarato come casa familiare, stabilendo definitivamente che ai fini dell’esenzione per “abitazione principale” occorre considerare esclusivamente la presenza contemporanea di dimora abituale e residenza anagrafica del proprietario, a nulla rilevando la situazione complessiva del nucleo familiare.

La presenza di queste due condizioni (dimora abituale e residenza anagrafica nell’immobile) comporterà pertanto automaticamente la doppia esenzione dal pagamento del tributo per i coniugi con immobili utilizzati come abitazione principale, anche se situali nello stesso comune, già a partire dalla prossima scadenza del saldo IMU 2022 da versare entro il prossimo 16 dicembre 2022.

Inoltre, per tutti coloro che in presenza di queste due condizioni hanno comunque versato l’IMU fino ad oggi, si aprono ora le possibilità per presentare istanza di rimborso del tributo versato e non dovuto.

In particolare, tutti i coniugi che hanno fissato la residenza in due diversi immobili utilizzati come dimora abituale, anche se ubicati nello stesso comune, potranno recuperare il tributo versato presentando un’istanza di rimborso al Comune.

A tal proposito si ricorda che il rimborso delle somme versate e non dovute per l’IMU deve essere richiesto dal contribuente entro il termine di cinque anni dal giorno del versamento.

Non è pertanto previsto alcun rimborso automatico su iniziativa del Comune.

Sarà possibile quindi richiedere il rimborso fino all’annualità versata e non dovuta relativa al saldo IMU relativo all’anno 2017.

L’istanza di rimborso dovrà essere presentata al Comune in cui è sito l’immobile, debitamente motivata e documentata, per ogni annualità di versamento richiesta a rimborso.

Il rimborso potrà essere richiesto anche per TASI, imposta vigente fino all’anno 2019, e che si basava sul medesimo presupposto impositivo dell’IMU.

L’istanza di rimborso dovrà contenere la documentazione attestante sia la residenza anagrafica che la dimora abituale del richiedente, quali ad esempio bollette per utenze acqua, luce, gas contenenti indicazione di consumi congrui a dimostrare la condizione di dimora abituale.

Si segnale che i Comuni, nelle more del processo di valutazione della sussistenza del requisito della dimora abituale, potranno avere accesso ai dati contenuti nell’Anagrafe tributaria relativi a:

  •     – contratti di locazione e comodato d’uso gratuito, nonchè ogni altra informazione riguardante il possesso o la detenzione degli immobili;
  •     – consumi di energia elettrica, di servizi idrici e del gas relativi agli immobili;
  •     – soggetti che hanno il domicilio fiscale nel proprio territorio;
  •     – soggetti che esercitano nello stesso immobile un’attività di lavoro autonomo o di impresa.

Sulla base di queste informazioni valuteranno la validità delle dichiarazioni presenti nell’istanza di rimborso ed accoglieranno o respingeranno l’istanza.

Una volta appurato il diritto al rimborso, il Comune dovrà erogarlo entro 180 giorni dalla presentazione dell’ istanza di rimborso. In caso di rigetto dell’istanza da parte del Comune, il contribuente potrà impugnare il diniego del rimborso. In caso di assenza di un provvedimento espresso, decorsi i 180 giorni, si dovrà procedere con  il ricorso al fine di poter far valere le propri ragioni.

Per quanto riguarda consulenza in materia di istanze di rimborso IMU lo Studio Lo Torto (Commercialista Fiumicino) è pronto ad offrire tutto il supporto necessario. Per informazioni su questo servizio non esitate a contattarci.